Sinossi : La violenza sui bambini e quella sulle donne: un racconto horror riesce bene a percorrerne i territori più oscuri, le strade più segrete. E Ipnosia si muove proprio in questa realtà ed è il racconto di una malattia che può essere risolta con una ipnosi ma tali pratiche possono rivelarsi uno strumento pericoloso. E, questa, è la storia di un’ipnosi finita male, di un intervento terapeutico che ha portato a scoprire le derive di una sofferenza lontana nel tempo, i segni di una follia che ha avuto epiloghi mostruosi. Chiedetelo a Ennio (che è uno psicanalista), se non ci credete. O al suo collega, Marco. Oppure, ancora, a Maria, la loro paziente. Vedrete quante “belle” cose hanno da raccontarvi.
Biografia Regista
Demetrio Salvi un esperto di Linguaggio del Cinema e della Televisione (ha insegnato presso l’IRRE Campania per i corsi promossi dal Ministero sul linguaggio cinetelevisivo), insegnante, documentarista, critico cinematografico. Dopo aver collaborato con la rivista Cineforum è uno dei fondatori, insieme a Federico Chiacchiari, della rivista Sentieri selvaggi, oltre che il responsabile della omonima Scuola di Cinema. Ha studiato con Robert McKee, da cui ha derivato l’impostazione e i concetti di Struttura e Stile nella Sceneggiatura, e il cui metodo ha rilanciato anche in Italia nella sua attività di Docente e divulgatore.[2] Come documentarista ha realizzato, negli anni ’90, progetti sul folklore per il Ministero dei Beni Culturali, per la serie “Il folklore come bene culturale vivo”. Nella sua attività di critico cinematografico ha pubblicato monografie su David Lynch, Massimo Troisi, John Belushi (Stefano Sorbini editore) e scritto diverse voci per l’Enciclopedia del Cinema Treccani. Ha pubblicato anche volumi di manualistica cinematografica Scrivere e girare un cortometraggio, Sul dialogo, “Insegnare cinema a Scuola” (Edizioni Sentieri selvaggi), e il romanzo “I giornaletti sporchi” (Città del sole). Ha collaborato, con un saggio su Massimo Troisi, al volume collettivo “Napoli una città nel cinema da Totò a Gomorra.Ha diretto il mediometraggio Mareneropresentato al Torino Film Festival e “Fuoridiqui”, presentato al Festival di Giffoni e sempre al Torino Film Festival[Italiano.